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ITALIANO N. 121
Lago di Iseo, luoghi incredibili e imperdibili, miato con l’Oscar per il suo lavoro) soltanto gio di fronte a un mutamento della società e
c’è sicuramente Lovere, uno dei borghi più nel finale del film, a rappresentare anche dei costumi in cui non si riconosceva, e che
belli d’Italia. Situato sulla sponda nord-oc- esteticamente e cromaticamente lo switch stava sostituendo la sua idea di estetica e di
cidentale del Sebino, in provincia di Berga- caratteriale e umorale del personaggio, che stile, la sua immagine dell’Italia, con un’altra
mo, stretto tra lago e montagna (sullo sfon- abbandonava le sue ambizioni e i suoi valo- di matrice assai più becera e televisiva, pla-
do le cime dell'Adamello), si presenta come ri per lasciarsi andare al flusso di una vita stificata. Una realtà fasulla che non aveva a
una mezzaluna che strizza l’occhio al lago. mondana e dissoluta che in realtà, di dolce, che fare né col sogno né col desiderio, ma
Le torri che lo popolano sono il retaggio aveva ben poco. con la falsità e la mera apparenza.
della sua antica storia medievale. Monte Con la bellezza monumentale della Capi- A queste amarezze, Federico Fellini rispose
Isola è il simbolo del Lago d’Iseo, cuore pul- tale, tra la Fontana di Trevi e via Veneto, le con un film malinconico e quasi testamen-
sante in cui il tempo sembra essersi ferma- Terme di Caracalla e l’EUR, col carosello di tario, nel quale riprendeva la suggestione
to. Il Santuario della Madonna della Ceriola auto che hanno fatto la storia dell’industria del transatlantico che aveva messo in sce-
è un luogo sacro e di grande suggestione. automobilistica italiana (come le Alfa Ro- na con il favoloso Rex di Amarcord, tramu-
Domina l’intero lago, con una vista a 360° meo Giulietta Spider e 1.9 TI, l’Autobianchi tandolo nel piroscafo Gloria N. a bordo del
sull’Iseo e la Franciacorta. È raggiungibile Bianchina Trasformabile, le Fiat 1100 Fa- quale si svolge la storia di E la nave va.
in traghetto da quasi tutti i paesi affacciati miliare e la 500), Federico Fellini era infatti Il Gloria N. e i suoi passeggeri rappresen-
sul lago. Siete dei temerari? Non perdetevi riuscito nel gioco di prestigio in cui era ma- tano, per Fellini, un mondo e un’Italia che
le arrampicate sulle falesie del Sebino e le estro: raccontare il mondo attraverso una lui sente scomparire, e che partono per
pedalate lungo le rive. bugia, la sua apparenza imbellettata per una destinazione funeraria. Ma per sua, e
far sì che non si notassero – non troppo – le soprattutto nostra, fortuna, la nave carica
sporcature sgradevoli del reale. dell’immaginario felliniano, della sua idea
FEDERICO FELLINI: Ed è per questo che un film pur amaro e di bellezza e di Italia, della sua estetica e
HAPPY BIRTHDAY DOLCE VITA struggente come La dolce vita, oggi, evoca della sua poetica, continua felicemente a
p. 108 istintivamente un’immagine di bellezza e di navigare i mari del cinema, continuando ad
TOP OF THE LAKE eleganza tutte italiane. affascinare gli spettatori di ogni luogo, che
MESMERIZING ISEO D’altronde, Federico Fellini ha fatto lo stesso la guardano come i protagonisti di Amar-
p. 98 Nell’anniversario dei cento anni dalla col racconto della provincia, di quelle terre da cord ammiravano il Rex nella speranza di
nascita di Fellini, ci si ferma a riflettere cui lui stesso veniva prima di diventare parte salirvi a bordo, provando a imitare quello
su quanto l’estetica dei suoi film abbia integrante del mondo intellettuale e cinema- stile inimitabile.
L’Italia conta nel suo territorio oltre 1500 influenzato l’immagine dell’Italia nel tografico romano. Anche in quel caso, con I Solo uno, nel mondo, è stato in grado di
laghi. Il paesaggio lacustre è da sempre mondo. Moda, stile di vita, femminilità: vitelloni prima e Amarcord poi, Federico Fel- avere il coraggio, la spavalderia e la capa-
fonte di ispirazione e il Lago di Iseo non una realtà modellata dal desiderio e am- lini ha raccontato un’Italia modificata in base cità necessarie per riprendere in mano l’e-
fa eccezione. Sulle rive di questo luogo mirata ancora oggi. al ricordo, al sogno, alla fantasia. La realtà stetica di Fellini, e di continuare a proporre
incantato, che ha ispirato anche il famo- felliniana è sempre modellata dal desiderio: un’immagine fantastica e reale assieme del
so artista Christo, sorge anche il cantie- Federico Gironi ed è per questo che le immagini inventate ri nostro Paese: Paolo Sorrentino.
re Riva. A bordo del Gloria N. Fellini metteva un
enorme rinoceronte che sarà alla fine, as-
Silvia Tironi sieme al protagonista, l’unico superstite
del naufragio del piroscafo. Se Sorrentino
Su quel ramo del Lago di Iseo che volge lo infarcisce i suoi film e le sue serie di animali
sguardo verso Occidente, la bellezza si af- esotici, allora, non è certo un caso: quella
faccia sullo specchio d’acqua che contra- scialuppa di salvataggio, andata alla deriva
sta con le montagne che lo incorniciano, per tanti anni, è stata recuperata dal regista
in uno scenario a tratti selvaggio, a tratti napoletano, in un passaggio di testimone
alpestre. Proprio lì, a Sarnico, sulle sponde ovvio e ideale.
ricche di insenature, si erge magnifico e
“stiloso” il cantiere Riva, da inizio millennio
parte del Ferretti Group. Riva è un atelier THE BLACK GOLD OF ITALY
senza tempo, un emblema di arte nautica p. 116
di lusso dal cuore pulsante Made in Italy.
Dalla matita geniale dell’ingegner Carlo
Riva e dal suo ingegnoso e creativo intel- Cibo iconico, il caviale ha attraversato
letto nacque il progetto de “La Plancia”, dal la storia: lo consumava Aristotele, è ap-
design elegante e ricercato e dall’ardita e prodato sulle tavole degli zar di Russia
avveniristica architettura visibile fin dalla e, con un fascino intatto, anche su quelle
parte opposta del lago, edificio tutelato del Terzo Millennio. Oggi viene prodotto
insieme a tutto il cantiere dalla Sovrinten- in allevamento e ha trovato nell’Italia una
denza ai Beni ambientali. Quello che fu lo delle più affezionate terre d’adozione.
studio dell’ingegnere è collocato al cen-
tro della grande volta del capannone, con Vincenzo Muzzio
un’arcata larga 40 metri retta da altri due
pilastri laterali, che sostengono anche due Languidamente adagiata sul divanetto a escono a essere tanto universali, e immuni al Sono pochi gli alimenti che hanno attraver-
carroponti. poppa di un lussuoso yacht in navigazione trascorrere del tempo che passa. sato i secoli rimanendo iconici. Il caviale è
Come capitani di vecchio corso ma dallo per le acque dell'isola di Mortorio, nell'Ar- Cantore quindi di un’Italia realissima e favo- tra questi. Quell’esplosione di sapidità in
sguardo proiettato al futuro, da “La Plan- cipelago di La Maddalena, la ex Spice Girl losa al tempo stesso, che è diventata l’im- bocca che ha appagato principi e re, conti-
cia” potrete avere una visuale privilegiata Geri Halliwell cantava «Take me back to my magine del nostro Paese nel mondo, Fede- nua ad ammaliare anche i palati dei gourmet
di questo tratto di lago e spaziare verso sweet la vida / Find my love my dolce vita». rico Fellini ha fatto lo stesso con la bellezza del Terzo Millennio e a stuzzicare l’interesse
l’orizzonte dai tramonti mozzafiato che È solo una delle tante possibili citazioni di un femminile, mediterranea e non, portando degli chef di ogni parte del globo. Ma l’ico-
trasformano il cielo e le acque lacustri in termine che preesisteva al film, ma che fu al cinema donne dalle proporzioni leggen- nicità e la contemporaneità del caviale sta
una tavolozza di rara bellezza. Che ha fatto reso iconico e immortale, in Italia e soprat- darie, sia in quanto a forme e misure, sia in tutta nella sua essenzialità. A farne un sim-
innamorare l’artista Christo, artefice della tutto all’estero, dal capolavoro diretto da quanto potenza dell’immaginario. bolo e un oggetto del desiderio, oltre al fatto
celeberrima The Floating Piers, passerella Federico Fellini nel 1960. La Gradisca dei Vitelloni, l’Anita Ekberg che una femmina di storione impiega alme-
galleggiante e vera e propria opera d’arte La dolce vita non è solo uno dei più grandi della Dolce Vita, la Tabaccaia di Amarcord; no sette anni per raggiungere la maturità e
sorta nel 2016 tra Sulzano, Montisola e l'I- film della storia del cinema mondiale, ma le donne del Casanova; e ancor più quelle produrre le preziose uova, è la semplicità
sola di San Paolo. Un suggestivo pontile quello che ancora oggi, a sessant’anni di di- dell’harem onirico di 8 ½ e di La città delle del suo consumo. Il caviale si consuma al
che ci ha fatto provare l’ebrezza di cammi- stanza dalla sua uscita e dalla Palma d’Oro donne, con l’indimenticabile soubrette qua- naturale, perché qualsiasi manipolazione
nare sulle acque, in un’esperienza davvero vinta al Festival di Cannes, ha cristallizzato si sempre in bikini interpretata da Donatella che non sia la salatura leggera – non a caso
unica e carica di emozioni. nell’immaginario degli spettatori di tutto il Damiani, versione quintessenziale di una il miglior caviale è malossol che significa ap-
Se il centro del lago è costellato da perle mondo uno stile (di vita, ma non solo), un’e- femminilità che Fellini – come nel caso di punto leggermente salato – lo rovinerebbe.
di terra, isolotti e isolette tra cui spiccano leganza e un’estetica in grado di rappresen- tutte le sue altre, amatissime donne – ha im- Al naturale, come rivela Aristotele, lo consu-
Montisola, l’Isola di San Paolo e l’isola di tare l’Italia e il Made in Italy nel mondo. posto come modello ai suoi spettatori. mavano nel IV secolo a.C. tra squilli di trom-
Loreto (la cui storia è ancora avvolta nel Bellissimo e blasé, il Marcello Mastroianni di Proprio La città delle donne fu per Fellini ba che ne annunciavano l’arrivo sul desco.
mistero), sulle sue sponde è tutto un bru- quel film era sempre impeccabile e impec- fonte di grandi amarezze per via delle pole- Si racconta che Leonardo da Vinci omaggiò
licare di tesori d'arte, magnifici giardini a cabilmente vestito, con un abito rigorosa- miche aperte nel fronte femminista. Ama- Beatrice d’Este e Ludovico il Moro di uno
pelo d’acqua e graziosi e pittoreschi pa- mente scuro e una camicia rigorosamente rezze che si sommavano a quelle provocate scrigno gioiello che conteneva uova di sto-
esini, borghi di pescatori, centri di villeg- bianca, le cui tonalità venivano invertite da da un decennio – gli anni Ottanta – in cui rione dell’Adriatico. Del suo consumo sulle
giatura che approfittano del clima dolce e Fellini e dal costumista Piero Gherardi (pre- Fellini iniziava a provare un profondo disa- tavole imperiali degli zar e su quelle di reali
pendii coltivati a vite. Tra le meraviglie del e nobili sappiamo tutto, molto meno invece
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